Kartell: reinventare il design per un futuro sostenibile

Aprile 6, 2022·by Anna Tognetto·in News

L’azienda icona del design contemporaneo italiano che si è distinta nel tempo per i suoi arredi in plastica preziosa, negli ultimi anni ha dovuto affrontare nuove sfide ed esplorare nuove possibilità per creare prodotti sostenibili ed essere in grado di impattare sull’ambiente nel modo più lieve possibile.

Da sempre Kartell realizza oggetti d’arredo fatti per durare nel tempo. In quante case troviamo i contenitori Componibili disegnati da Anna Castelli Ferrieri nel 1969 o le sedie Louis Ghost di Philippe Starck del 2002?

Sono arredi studiati da grandi architetti e interior designers per creare valore, eppure i cambiamenti ambientali e climatici degli ultimi anni chiedono al design di comprendere ancora di più cosa succede prima e dopo il suo ruolo nella filiera, in moda da permettere al designer di sapersi orientare e ragionare sull’oggetto, su come viene montato, smontato e manutenuto per poterlo realizzare con attenzione anche focalizzandosi su quell’ingranaggio che è parte della filiera produttiva.

Da questi presupposti nasce il progetto Kartell loves the planet, il manifesto in cui l’azienda sottolinea il suo impegno per la sostenibilità e la tutela dell’ambiente e che la porta a lavorare su tre macro temi: Wood, Bio e Riciclato.

Wood

Per la prima volta Kartell lavora il legno proveniente da foreste certificate con un consumo minimo di materia prima. Attraverso uno speciale brevetto, infatti, viene utilizzato solo un sottile strato di legno che viene lavorato e curvato in modo da creare e raggiungere una rotondità e tridimensionalità mai realizzate prima.

Il legno proviene esclusivamente da foreste certificate FSC, garantendo così la provenienza e il corretto sfruttamento delle risorse boschive.

Bio

Il frutto delle ricerche Kartell ha portato al primo prodotto in materia totalmente rivoluzionaria e naturale. Si tratta di un materiale derivato da scarti della produzione agricola che non entrano in competizione con il cibo per uomini e animali. Con un processo biologico i materiali di scarto una volta “aggrediti” da microrganismi danno origine a una biomassa che è simile alla plastica. Questa biomassa diventa un materiale di primissima qualità, che Kartell per primo, nell’arredo, ha sperimentato nell’iniezione e nello stampaggio come le altre materie plastiche.

Questo nuovo materiale bio vanta esclusive proprietà biodegradabili in acqua e terreno secondo quanto certificato da prestigiosi istituti internazionali del calibro di Vincotte Belgio e TUV Austria.

Il primo oggetto d’arredo Bio del catalogo Kartell è il mobile contenitore Componibile, disegnato da Anna Castelli Ferrieri nel 1969.

Riciclato

L’avanzamento tecnologico ha fornito la possibilità di poter realizzare un tecnopolimero termoplastico riciclato al 100%, derivante da materiale di accantonamento puro non contaminato da altri materiali. Questo materiale garantisce la qualità estetica e i requisiti strutturali del prodotto riducendo le emissioni necessarie per la sua produzione.

Kartell, utilizzando questo materiale riciclato e al tempo stesso ripulendo l’ambiente dagli scarti che tornano a essere materia prima, genera un processo virtuoso di economia circolare.

L’impegno di Kartell le permette inoltre di vantare su tutti i prodotti la certificazione GREENGUARD, assicurando un basso livello di emissioni e quindi salvaguardando la qualità dell’aria negli ambienti interni.

Negli anni abbiamo attuato noi stessi comportamenti molto diversi in merito all’uso e consumo della plastica. Prima sfruttandola come se non ci fosse un domani e nominandola materiale del futuro, poi bandendola come dannosa e riconosciuta come nemico pubblico numero uno senza mezze misure.

Ma Kartell ci ha dimostrato che la plastica non è tutta uguale e che alcuni materiali plastici, se correttamente smaltiti, sono riciclabili all’infinito.

Ha saputo lavorare a fondo proprio sulla sua identità e grazie alle risorse investite nella ricerca e nella tecnologia ha permesso al suo prodotto di cambiare radicalmente pur rimanendo uguale in termini estetici e di resistenza.

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